domenica 22 aprile 2012

Il Bang


La ricerca del Bang | La scultura

"Forme in movimento" | Bang: "Scultura"
L’aver scelto come “compagno di strada” il Guggenheim di Bilbao mi ha portato a molte riflessioni durante la ricerca di quello che dovesse essere il mio bang progettuale.
Quando ci si trova di fronte ad un’opera così complessa e plurisfacettata è difficile riuscire a trovare un filo conduttore, un’idea forte che riesca a guidarci in una ricerca che deve trasformarsi in nel nostro bang.
Si rischia di perdersi in disquizioni di natura prettamente filosofica rischiando di perder di vista quello che poi è lo scopo della ricerca. Sul Guggenheim potremmo riflettere per ore, guardarlo, ammirarlo, cercare in qualche modo di proiettarlo nella nostra interiorità per cercare di tirare fuori un’immagine, un’idea che riesca a guidarci e ad indirizzarci proprio là dove volevamo dirigerci. 
Una volta però che si riesce a trovare la “chiave di volta” e si riesce a sbloccare la prima “serratura” delle tante, che ritengo avvolgano i vari strati di questo splendido progetto, le altre si sbloccano in modo conseguenziale e ci si ritrova in una spirale conoscitiva che finalmente si tramuta in qualcosa di propedeutico e formativo.
Quello che prima era invisibile diventa manifesto ed è stato proprio lì che il bang è “esploso” nella mia mente.


Il Bang
Il “bang” che ho scelto per la mia architettura è la scultura.
Da sempre affascinato dalle ricerche fatte in ambito scultoreo dagli artisti nel corso dei secoli, partendo dall’epoca arcaica fino ai ready-made concettali del XXI secolo, ho trovato il tema della scultura incline a quello che vorrei realizzare nella mia logica progettuale.
Per me la scultura è ben oltre quello che vediamo all’interno dell’opera finale.
C’è tutto un processo intorno a quel risultato così vario, così complesso, nel quale i vari processi sono legati l’uno all’altro che si può solo rimanerne affascinati.
Ho scelto Gehry proprio per questo motivo perchè nella sua opera i suoi volumi sembrano derivare da forme grezze che sono state sbozzate, lavorate, perfezionate fino a giungere ad una cristallizzazione dinamica della forma.
Proprio come uno scultore l’architetto ha creato a partite dal nulla, da un bozzetto, un connubio di linee rette che nello spazio si traslano, ruotano, si deformano fino a delineare forme nuove, completamente separate da quello che era precedentemente.
L’architettura in questo modo perde la sua mera collocazione puramente funzionale ma è un segno forte all’interno delle maglie cittadine, un segno che però si fonde completamente con il paesaggio stesso del quale sembra un proseguimento, essendo a mio giudizio proiezione stessa della sinuosità dell’acqua che scorre e delle curve che delineano la forma delle montagne.
Proprio attraverso la scultura, con l’aiuto della “scacchiera” da me realizzata vorrei che il mio bang fosse proprio la base di un processo “architettonico-scultureo”.


Parole Chiave

MOVIMENTO | Curva

CONTRASTO | Linea curva | retta

TRAIETTORIA | Scultura


Scultura | Metafora
Come lo scultore con l’uso sapiente dello scalpello e del martello crea le forme scultoree, così l’architetto, oggi aiutato anche dai nuovi mezzi derivanti dall’ “information technology” genera le forme della propria architettura.
La sinuosità, la curva, mettono in risalto le caratteristiche intrinseche dei materiali: la loro durezza, la loro forza, ma allo stesso tempo la loro capacità di essere plasmati e modellati come se fossero del marmo o della creta.
Ho sempre associato la figura dell’architetto a quella dello scultore, ma con opportune differenze: l’architetto a differenza dello scultore, ha molteplici input da cogliere, l’ambiente, la società, il sentire delle persone attorno a lui che rendono il processo creativo più complesso e più eterogeneo.


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