domenica 22 aprile 2012

Il Bang | Ipotesi progettuali


Analisi
Analizzando e scomponendo l'opera da me studiata, il "Guggenheim Museum" di Frank O. Gehry , ho cercato ripetutamente, giocando con la "scacchiera" il mio Bang.
Sono giunto a tre distinte ipotesi progettuali, ognuna generata dalla scomposizione e ricomposizione dell'opera secondo il mio Bang: la scultura.


La scacchiera


Ipotesi | 1


La prima ipotesi di progetto si basa su una configurazione che si snoda attorno alla figura centrale di un grande atrio.
Quest'atrio sarà caratterizzato da un' altezza notevole, in modo da sfruttare al suo interno le correnti fredde e permettere il deflusso dell'aria calda, facendo si che sia d'inverno che d'estate l'apporto energetico artificiale sia il più contenuto possibile permettendo un notevole risparmio di energia.

Accanto all'atrio si snodano dei corpi rettilinei che serviranno a distribuire le funzioni più propriamente commerciali e lavorative (centri d'accoglienza, caffetterie, emeroteca, biblioteche)
Una intera parte di questi volumi sarà invece dedicata ai cosiddetti "hubbers", ospitati in una struttura che sia uno spazio lavorativo condiviso, un'ufficio high-tech e allo stesso tempo think-thank. Una vera e propria fucina culturale aperta a professionisti di qualsiasi campo.


Poichè il rapporto con il contesto è vitale, mi sono dovuto confrontare anche con il problema di un collegamento con l'area adiacente dedicata al mercato, senza toccare il tessuto urbano esistente ed in particolare "Via Castel Gandolfo".
La mia soluzione propone un collegamento tra i volumi di "The Hub" e quelli del mercato permettendo un passaggio sopraelevato che manterrebbe la circolazione stradale sottostante, consentirebbe un miglioramento della skyline cittadina e inoltre ad esse, seguirebbe una rivalutazione architettonica-urbana del sito del mercato, il cui volume, sarà riprogettato in una nuova chiave di mixitè e sostenibilità.

Infine la parte "posteriore" dell'edificio sarà dedicata alla musica. Sale concerto, sale prove, percorsi musicali potranno essere ospitati all'interno dei volumi posteriori facendo in modo che l'intero complesso possa essere un punto di incontro e stimolo per le persone più disparate secondo i concetti di mixitè, multi-tasking e multylayering.

Schizzi | Ipotesi 1



Ipotesi 2


Il fulcro di questa mia seconda ipotesi progettuale è una rampa, che incuneandosi tra le maglie della città precostruita, crea un collegamento tra i vari volumi, che sono interconnessi da essa in una logica ecosostenibile e autofinanziata.
Lo spazio interno alla rampa è occupata da un sistema di spazi comuni verdi nel quale sorge un volume dedicato completamente alla musica.
La musica viene inserita perchè fonte di una nuova creativa artistica, sociale, economica che punta ad una rivalorizzazione non solamente dell'ambito urbano ma della società stessa.
La rampa non ha solamente mera funzione connettiva, ma anche di incontro, scambio e condivisione; nella salita verso i vari volumi si incontrano aree di sosta, pubbliche nelle quali entrare a contatto con tutti gli avventori dell'edificio.
La filosofia di base è quella di una libera circolazione continuamente libera e dinamica con scambi tra interno ed esterno.


La divisione delle funzioni prevede una grande piazza d'incontro attorno al quale si snoda tutta la volumetria dell'edificio.
Il grande volume centrare, circondata dalla rampa, è previsto per lo svolgersi delle funzioni dedicate alla musica e all'arte, una delle guiding force del progetto.
Negli altri volumi è sempre presente la filosofia di "The Hub" per consentire a chiunque di studiare, lavorare, interfacciarsi con il mondo in modo libero e dinamico.
Grande rilievo avrà l'area del mercato che strettamente legata all'edificio permetterà una rivalorizzazione e riutilizzo di un'area fortemente degradata. L'idea è di trovare all'interno anche aree dedicate al baratto, creando un vero e proprio circuito "barter".

Schizzi | Ipotesi 2



Ipotesi | 3


La terza ipotesi progettuale si basa su una schema a pianta centrica ma nella quale la potenza e la dinamicità delle linee curve si insinuano creando un edificio dinamico, vivo, di cui sembra quasi possibile udirne il cuore che pulsa.
Ampio spazio è lasciato al sistema degli spazi serventi che, oltre a mettere in connessione gli spazi serviti, hanno lo scopo di incentivare lo scambio e l'incontro tra gli avventori.
In modo da creare un clima intellettualmente, culturalmente valido, non solo indirizzato solamente ad un solo target di visitare ma perseguendo una filosofia della "trasversalità", andando a convogliare nel progetto input provenienti da tutti i vari "layer che costituiscono la società urbana.


Date le sue dimensioni il grande spazio centrale non sarà solamente adibito a funzione di smistamento dei flussi, ma grazie alle propria posizione fungerà da luogo di accoglienza ed incontri, presentando al suo interno funzioni variegati che spazino dal culturale al commerciale.
I vari disposti sulle invisibili diagonali del quadrato all'interno del quale è organizzata la pianta, saranno gli spazi musicali: auditorium, sale prove, sale concerto, liuterie e negozi. 
Un reale polo musicale all'interno di una stazione urbana.
I volumi regolari invece saranno ad appannaggio della comunità dei "The Hubbers", che ne usufruiranno liberamente e ogni qualvolta vorranno, grazie a zone mensa, lavoro, relax opportunamente attrezzate e a loro completa disposizione.

Il mercato anche in questa terza ipotesi sarà fisicamente scollegata dal resto dell'edificio ma costantemente in connessione concettuale e funzionale, dato che, all'interno della maglia cittadina rappresenta una funzione da salvaguardare e riqualificare.

Schizzi | Ipotesi 3


Possibili partner progettuali:

1 Comment:

Anonimo said...

Interessante la interpretazione del progetto di Gehry.

 

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