domenica 8 aprile 2012

Compagni di strada | Ricerca della Metafora | 2


Peter Eisenman | Casa Guardiola
Cadice | 1988

"Il tutto è superiore alle singole parti" | Kewyord: "Blurring"

Tra le varie opere prese in considerazione da analizzare, particolare stupore ha destato in me questa residenza privata progettata da Peter Eisenman nel 1988, la Casa Guardiola.

Progettata al termine del suo ciclo sulle case numerate, quest’opera è molto importante nell’ambito delle ricerche architettoniche di fine secolo scorso, poichè Eisenman, aggiungendo una tecnica innovativa, dà una risposta concreta alla necessità di rinnovare uno dei cardini dell’architettura: il Movimento.

Questa tecnica è il “blurring” o sfocamento.
Il movimento non viene quindi nè interpretato, nè rielaborato dalla mente dell’architetto ma diventa l’ispirazione “concettuale” e allo stesso tempo la “tecnica” con cui elaborare finalmente un nuovo modo di progettare.
L’ispirazione principale di Eisenman trova spazio nella pittura (Duchamp, Balla) e nella fotografia (Il movimento stroboscopico).


La Metafora

Ritengo sia difficile non rimanere affascinati, ma soprattutto storditi, di fronte a quest’opera di Peter Eisenman che al suo interno mischia così tante variabili, così tanti linguaggi da sembrare a volte di difficile comprensione.
La prima impressione che ho avuto studiando l’opera è che l’architetto abbia usato un approccio evocatico, esemplificazione di un suo paesaggio mentale.
Tutto ciò attraverso un processo di studio, compensione, identificazione, elaborazione.
Il rapporto spazio-temporale è il fattore predominante e proprio da questa dicotomia, si snoda quello che è tutto il percorso progettuale dell’opera, un’intera riflessione su come cambia la percezione dello spazio in relazione al tempo e viceversa.
Gli spunti dell’architetto sono molteplici, troviamo infatti spunti derivanti dal futurismo di inizi ‘900 (Boccioni, Balla), dall’arte concettuale “duchampiana” per attivare fino alla psicologia della Gestalt di Koffka, Köhler e Wertheimer.
Ne nasce un’architettura che ha nel movimento la sua forza intrinseca; il progetto si snoda infatti attorno al movimento ondulatorio di una “L” che ruotando, si duplica, si sfoca, si frammenta, si trasla, sia nella pianta e sia nell’alzato.
Eisenman quindi unisce a ciò sapientemente il suo background architettonico, fatto di scavi, sottrazioni, di impronte impresse nel cemento.
La casa è anche in totale connessione con l’ambiente naturale che la circonda, rappresentato dal mare e dalla scarpata sulla quale poggia. Il dinamismo, il movimento vengono qui interpretati in una nuova chiave che dà, a questi due termini | concetti, nuova linfa da cui attingere alla fine del secolo scorso.


Parole Chiave

MOVIMENTO | Dinamismo

ROTAZIONE |  Spazio | Tempo

BLURRING | Movimento Stroboscopico


FOTOGRAMMA | Metafora

Il fotogramma è la metafora che meglio di tutte caratterizza quest’opera.
Proprio come se fosse in possesso di una macchina fotografica, l’architetto, cattura la rotazione | traslazione dei suoi volumi, creando un flusso spazio-temporale ininterrotto.
Non esiste più un inizio e una fine, lo spazio e il tempo diventano concetti che non riescono più a descrivere con precisione nè i singoli istanti, nè le singole forme che entrano in gioco in quello che è il processo compositivo.
La forza del fotogramma viene unita con la separazione, la sottrazione e l’estrusione, definendo 
quelle che sono le forme architettoniche e le loro connotazioni formali.
Come un fotografo Eisenman imprime su carta, usando la matita, una successione di fotogrammi.



0 Comments:

 

blogger templates 3 columns | Make Money Online