Prologo
“Riflettere sul
concetto di “crisi” ed identificare una situazione di difficoltà di varia
natura e possibilità a cui offrire una soluzione”.
Con l’assegnazione di questo compito si era chiusa la
lezione dell’11 marzo del Corso ITCAAD13. Nuovamente il professor
Saggio ci aveva lasciati di fronte ad una nuova sfida e a tutta una serie
d’interrogativi da sciogliere e, nonostante ci avesse dato le “armi” per
trovarvi una soluzione, toccava a noi capire come usarle.
Tornato a casa, ho subito cominciato a ragionare per
identificare una “crisi” della quale potessi parlare e attorno cui sviluppare
un concept che ne proponesse una soluzione.
Le prime idee erano indirizzate tutte verso situazioni che,
nonostante fossero di effettiva problematicità, non sentivo mie e non
stimolavano un mio rapporto empatico con esse, tale da considerarle idonee allo
svolgimento del concept.
Volevo qualcosa che fosse da me conosciuto e sperimentato in
quanto studente ed individuo, qualcosa di cui potessi parlare esaustivamente
poiché appartenente ad una mia sfera personale.
Ho cominciato a pensare: “Quale
potrebbe essere una mia situazione di “crisi”, in questo determinato momento,
tale da poter essere idonea allo svolgimento dell’esercitazione?”
Posta nei giusti termini la domanda, la risposta è arrivata
in modo consequenziale: “la mia crisi in
questo momento è proprio il corso ITCAAD13 del professor Antonino
Saggio”.
Concept
Immaginate di aver trascorso 5 anni all’interno di una
facoltà, quella di Architettura, dove vi hanno sempre parlato del concetto di “forma”, ponendolo in una relazione univoca
con il concetto di “funzione”; di
aver lavorato per tutti i vostri anni di corso in una direzione che ritenevate
“giusta” e non soggetta a “confutazioni” di alcun genere.
In fondo, vi sarete detti, avete studiato in una della
facoltà più rinomate a livello europeo, come si può dubitare, quindi, di ciò
che ti è insegnato?
Siete quasi pronti a laurearvi con il vostro bagaglio di
certezze sennonché, un giorno, quasi per caso, vi ritrovate nella classe ITCAAD
del professor Antonino Saggio; pensate che si tratti dell’ennesimo corso di
“Progettazione Architettonica” e non siete molto preoccupati, le vostre “armi”
nel corso degli anni le avete affinate; ritenete di avere gli “strumenti” per
potercela fare e concludere un esame che in fondo “non potrà essere così differente dagli altri”. All’improvviso
arriva il docente e, in men che non si dica, comunica con parole che sì, avete
già ascoltato, ma alle quali lui dà un significato ed un’interpretazione nuova.
Giusto il tempo di arrivare a fine lezione che vi alzate, tornate a casa e
siete ufficialmente “in crisi”.
Questo potrebbe essere il riassunto di ciò che è accaduto a
me durante queste prime lezioni del Corso ITCAAD13 e che mi hanno
portato a scegliere proprio il corso in sé come “crisi”.
Nonostante avessi già incontrato il professor Saggio durante
il mio percorso didattico, questo nuovo ciclo di lezioni tenute da lui ha
iniziato fortemente a cambiare la mia prospettiva di vedere le cose e ad
aggiungere nuovi tasselli, nuove “informazioni”
al mio bagaglio universitario, stravolgendo completamente il mio precedente “paesaggio mentale”.
Parole come “dato”,
“informazione”, “simbolo”, elementi fondamentali delle ricerche del
professor Saggio in quella che lui riconosce come “Rivoluzione Informatica”, unite ai molteplici discorsi e temi
affrontati a lezione, non riescono a lasciarti indifferente, attivano in te
tutta una serie di processi che, inizialmente non sai dove ti possano condurre.
Proprio in questo sta la “crisi”
da me identificata.
Nella sensazione di entrare, per la prima volta, in un mondo
nuovo e insolito, fatto di parole che già sentite ma dal significato
differente; un mondo che non conosci minimamente e che, come fosse un’isola nel
Pacifico in cui sei per caso approdato, inizialmente sembra privo di una chiave
di lettura.
E proprio qui sta la soluzione alla base del mio concept.
La soluzione della “crisi”
è proprio nella ricerca dello “strumento”
che riesca a far chiarezza su questo nuovo mondo che ci si para davanti.
Approfondire, sperimentare, comprendere nel profondo la
“Rivoluzione Informatica” e le sue implicazioni ci consente di relazionarci in
modo dinamico con essa e di identificarla quale “strumento” che riesca a darci una chiave per interpretare queste
nuove suggestioni alle quali siamo invitati a partecipare.
Nel momento in cui lo “strumento”
è nelle nostre mani, esso concorre a molteplici fattori. Può, diventare elemento tramite il quale riuscire a
padroneggiare il nuovo “paesaggio
mentale” che il corso ITCAAD ha contribuito a creare e alimentare dentro di
noi. Un paesaggio che possiamo tradurre come “un tentativo di spazio operativo cui dare progressivamente forma
attraverso il lavoro e in cui rivestono parte fondamentale gli strumenti”.
Epilogo
Il mio concept vuole essere, in conclusione, un momento di
profonda riflessione personale, nel quale ho tentato di far presente come possa
essere appassionante, ma al tempo stesso motivo di “crisi”, misurarsi con nuovi “paradigmi
mentali” come quelli proposti nel Corso.
Paradigmi che, al tempo stesso, sono causa e soluzione della
crisi, in un profondo e complesso rapporto basato su connessioni, interattività
e scambio dinamico di informazioni.
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