Brick Lane E.I. | East End of London
Greater London | 15 th century
"Un caleidoscopio di culture" | Keyword "Layer"
Brick Lane è una famosa strada, lunga circa 1 km localizzata nel “London Borough of Tower Hamlet”, nella zona dell’East End londinese.
Dopo la guerra, le varie aree dell’East End, tra cui quella di Brick Lane, hanno subito una rapida e massiccia espansione, maggiormente in favore del grande numero di immigrati sbarcati sulle coste inglesi.
Proprio l’elevato flusso migratorio, nel nostro caso soprattutto sud-asiatici, ha connotato negativamente queste suddivisioni della città di Londra, tanto che Brick Lane è tutt’ora conosciuta come “Bangla Town”; per questo motivo le indicazioni stradali contengono la doppia dicitura anglo-bangla.
Col tempo però la zona è stata rivalorizzata, la politica londinese degli ultimi 30 anni ha portato ad una massiccia riqualificazione di questa strada, che è diventata un polo attrattivo per i giovani e per coloro che sono interessati alla multiculturalità e all’arte.
Attraversando Brick Lane non si può non rimanere colpiti dall’eterogeneità e dalla vitalità che pervade ogni singolo angolo di questa strada, andando a disegnare un quadro unico, in una città già di suo culturalmente caleidoscopica come Londra.
La Metafora
Se qualcuno è stato a Brick Lane, può capirmi se dico che la prima sensazione che si prova, una volta superato l’incrocio tra Osbom st. e Wentworth st., è di smarrimento misto a stupore.
Ci si trova di fronte ad un insieme di elementi che per noi, rappresentano un unicuum senza precedenti.
Molteplici culture, molteplici religioni, molteplici stili di vita convivono assieme in un modo perfetto totalmente fusi; la “layerizzazione” è totale a Brick Lane. Ogni singolo strato ha una vita propria ma è impossibile pensarlo scisso dagli altri che lo circondano.
C’è un clima di fusione totale che si riflette in un’area totalmente organizzata, dove i concetti di mixitè funzionale, di layer, di stratificazione urbana sono finemente fusi assieme e connessi tra di loro.
Si passa dai primi cento numeri civici, completamente ad appannaggio della comunità bangladese-pakistana con i loro ristoranti e drug stores, a aree completamente dedicate ai giovani e allo scambio culturale: locali, negozi, mercati all’aperto.
Ognuno di questi ambiti è così diverso dal precedente, eppure, camminando per questa strada non esiste una cesura netta tra i vari ambiti, c’è un passaggio graduale, una sfocatura invisibile ma concreta che nasconde o mitiga il passaggio da un layer all’altro, da una cultura ad un’altra.
Non è un caso quindi che Brick Lane sia diventata un punto di riferimento per così tante persone, in particolari giovani che qui si sentono liberi di coltivare i proprio interessi, diffondere la propria cultura, ritrovarsi nel proprio “layer” e al tempo stesso relazionarsi con altri livelli.
E il layer è proprio secondo me la parola chiave che meglio descrive Brick Lane, che possiamo immaginare come un vero e proprio insieme di “livelli” sovrapposti, che collaborano tutti assieme alla creazione di un progetto che è possibile comprendere solo nella sua complessa totalità.
Parole Chiave
MOVIMENTO | Velocità
FUSIONE | Multiculturalità
MIXITE' | Layer
IL LAYER | Metafora
Un’insieme di livelli, un intreccio di layer, un tutto che non esisterebbe senza le singole parti.
L’elegante fusione, l’impercettibile cesura, fa si che ogni elemento concorra nella creazione di un’entità che nasce dall’unione di ogni singolo strato.
Lo stesso accade a Brick Lane, culture, religioni, mode, architetture, etnie. Tutte insieme si uniscono per creare uno degli affreschi più pittoreschi della Londra post-bellica; un caleidoscopio di colori che ad un’approfondita analisi risultano così variegati eppure così inscindibili tra di loro.
Non si può catturare la vera essenza di Brick Lane senza comprendere l’unione dei vari layer; una volta fatto questo si rimane stupiti, ammaliati, rapiti da un paesaggio variopinto che fa della stratificazione la sua forza.
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