domenica 25 marzo 2012
Road Mates | Steven Holl Architects
Whitney Water Purification Facility and Park
New Haven | South Central Connecticut | U.S.A.
Concept
L’opera in esame, realizzata dallo studio “Steven Holl Architects”, è un impianto per il trattamento e la purificazione dell’acqua inserito all’interno di un parco pubblico, consistente in un edicio lungo 360 piedi completamente in acciaio inossidabile.
L’acqua è la “driving force” dell’intero concept, infatti la sua sezione ricorda proprio il profilo di una goccia d’acqua rovesciata che sembra emergere dal terreno, creando quindi una metafora visuale per quanto riguarda il funzionamento dell’impianto stesso.
Il grande ambiente interno lascia spazio ad una grande vetrata che avvolge l’edificio e riflette l’orizzonte dando una sensazione di infinito ed etereo.
I sei stadi del processo di depurazione dell’acqua (filtrazione, ossidazione, decantazione, etc) guidando il disegno del paesaggio, che si articola anch’esso in sei settori opportunatamente divisi (Clorophile Garden, Wave Meadow, Bubbling Marsh, etc.)
Seguendo le leggi fisiche della gravità l’acqua fluisce naturalmente all’interno del sistema di depurazione e trattamento, la quale non viene solamente incanalata e sottratta alla natura, ma viene anche immessa nuovamente in essa andando ad essere utilizzata per l’irrigazione stessa del microcosmo verde creato all’interno di questa installazione.
Il design del sito è stato pensato per disturbare il meno possibile le zone palustri, e la vegetazione naturale, esso si basa anche su un concetto di biodiversità e preservazione dell’habitat naturale in cui esso è inserito, considerando l’area come molto importante per la riproduzione di particolari specie volatili.
La vegetazione naturale inoltre ha una funzione primaria e fondamentale di schermatura e ombra.
Definirei quest’opera un superamento riuscito della vecchia dicotomia “uomo” vs. “natura” perchè finalmente si supera quella vecchia concezione che la società moderna possiede come retaggio della rivoluzione industriale: l’insanabile cesura tra l’ambiente umano e l’ambiente naturale.
Qui si applica un concetto organizzativo e simbolico totalmente differente. Il sistema di filtro supera i tradizionali confini tra struttura e natura; i due cosmi non sono più visti come separati, scissi, incapaci di dialogare ma anzi si avviluppano e generano l’uno dall’altro.
Senza lo scorrere dell’acqua l’edificio, e quindi la funzione a cui esso è destinato, non esisterebbe, nello stesso tempo senza l’edificio non esisterebbe un sistema di irrigazione e gestione dell’acqua che poi, donata, naturalmente all’ambiente del verde, permette ad esso esistere e rinvigorirsi giorno dopo giorno.
Ritengo quindi quest’opera fondamentale in un concetto come quello che il nostro percorso basato sulla mixitè funzionale, sul concetto di driving force e dialogo tra più categorie, ci sta portando ad analizzare.
Qui, infatti, il progettista è riuscito a creare un filo conduttore tra due elementi che più volte nel secolo scorso si sono ritenuti inconciliabili o così unici da non permettere un linguaggio comune ad entrambi.
Holl, e i suoi collaboratori, hanno portato a termine l’intento di uscire fuori da una scissione ormai vetusta e sterile, hanno dimostrato che l’uomo e l’ambiente naturale possono convivere e che, finalmente, l’opera umana non è un segno straziante e violento, una cicatrice, sulla perfezione della natura ma può essere in totale fusione e coesione con essa.
Keywords
L’intero concept si sviluppa secondo 8 parole chiavi che accompagnano la sua intera evoluzione.
- Gravità
- Energia rinnovabile
- Riciclaggio dei materiali
- Erosione e controllo della sedimentazione
- Riduzione del disturbo su sito/paesaggio
- Riduzione inquinamento
- Gestione flussi precipitatori
- Tetto verde
Queste parole vanno oltre l’essere una semplice lista di termini, sono i veri e propri “motori” che assieme alla “driving force”, ovvero sia l’acqua, sono alla base di tutte le scelte progettuali nella realizzazione di questo impianto.
Keywords Explanation
- Gravità: la particolare connessione con il suolo pone i processi al di sotto
del livello del lago, questo fa si che la centrale possa
funzionare grazie alla forza generata alla pressione delle acque
del lago dovuta alla gravità, eliminando la necessità di energia
indotta dall’uomo per il funzionamento delle pompe.
- Energia rinnovabile: un sistema di pompe di calore funzionanti ad acqua
sono utilizzate per il raffreddamento e per il
riscaldamento di tutto l’edificio.
Questo fa si che non venga usato carburante fossile
e l’energia prodotta viene anche venduta alla locale
compagnia energetica in cambio di crediti.
- Riciclaggio materiali: tutta la terra estratta durante la costruzione è stata
riutilizzata e nella scelta dei materiali si è cercato
di rispettare criteri di ecosostenibilità.
E’ stata privileggiato l’uso di materiali locali che
permettessero un risparmio dal punto di vista
del trasporto e quindi dell’inquinamento.
- Erosione: nella fase progettuale e di indagine dell’area c’è stata molta
attenzione riguardo il tema dell’erosione e della
sedimentazione nel terreno sul quale sarebbe
dovuto sorgere l’impianto.
- Riduzione disturbo: il progetto predilige il minor disturbo possibile
nell’area preesistente, con conseguente
salvaguarda delle aree paludose e della
vegetazione naturale, nonchè della
fauna composta anche da specie rare
che abitano la zona.
- Riduzione inquinamento: si è stabilito che grazie alle peculiarità
del sistema verde non fosse
necessaria un’illuminazione del
del sito per motivi di sicurezza.
Questo ha portato una sensibile
diminuzione dello spreco di energia.
- Gestione flussi: la superficie dell’impianto posta nella parte est è stata
pensata destinata alla cattura e reincalanazione delle
acque meteoriche, in modo possano essere anche’esse
riutilizzate.
- Tetto verde: il tetto verde ha molti vantaggi a livello del comfort
dell’edificio.
Previene l’effetto isola di calore, e controlla lo smaltimento
acque meteoriche.
E’ un sistema a bassa crescita e pertanto non è richiesto
nessun taglio dell’erba, manutenzione o irrigazione.
La sua funzione è anche quella di prolungare la vita della
membrana di copertura, proteggendola nel corso della sua
vita da molteplici fattori, quali ad esempio sbalzi termici
a cui potrebbe essere soggetta.
Grafici e schizzi di progetto
Grafici | Planimetria Generale
Grafici | Studio funzionale
Grafici | Sezione
Per maggiori informazioni:
Steven Holl
Pubblicato da Valerio Perna alle 18:21
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